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mercoledì 30 marzo 2016

Analizziamo il nuovo avversario di Giorgio Petrosyan: Ravy Brunow direttamente dal Brasile


L'imperatore Giorgio è talmente forte, che la sua notorietà "stende" gli avversari prima ancora d'incontrarli sul ring!

Dopo il primo forfait dato dal mancino Enrikho Gogokhia, è stato il turno del neo campione del mondo di Thai Boxe, Jordan Watson il quale, a seguito delle ferite riportate dopo la sfida contro Sanny Dahbelck due settimane fa, ha dovuto ufficialmente rinunciare alla sfida programmata per il 16 aprile a Torino.

Così, gli organizzatori, hanno dovuto fare accurate ricerche in giro per il mondo con non poche difficoltà, perché trovare un combattente che con così poco preavviso sia disposto a misurarsi con "The Doctor", non è impresa facile! Girando dall'Europa, Asia, passando per gli Stati Uniti, si è infine sbarcati in Brasile andando a trovare niente di meno che il campione Brasiliano emergente:

RAVY BRUNOW


Ho fatto qualche piccola analisi di questo atleta basandomi su alcuni video che girano in rete (qui ns playlist) ed eccone le conclusioni:

27 anni, alto 1.78, con all'attivo ben 61 incontri di cui 54 vittorie , generalmente combatte nella -72 kg. E' un combattente dal fisico possente e particolarmente aggressivo, dalla quale non traspare alcuna paura (da qui, forse, la scelta di accettare la sfida con l'imperatore con così poco tempo per preparare il match).
Probabile fan di Ramon Dekker (i pantaloncini con la quale combatte hanno un diamante proprio come il grande "The Diamond" e proviene dalla stessa scuola), ha nelle sue qualità certamente l'aggressività e colpi decisamente potenti.

Guardia sinistra, già dal primo round tende a schiacciare sull'acceleratore senza tanti complimenti. Ama prendere il centro del ring ed inseguire la sua "preda", portandola spesso alle corde per "ammorbidirla" come si deve. Gioca molto di diretto sx e potente low/middle kick dx. In difesa schiva bene i low kick diretti alla sua gamba sx, contrattaccando puntualmente di braccia o con gamba arretrata.

Nelle tecniche di boxe sbraccia molto, allargando tanto il gancio dx come il sx (che se fosse un po più chiuso, sarebbe una bella arma di difesa, perché lo utilizza spesso in arretramento, alla Niecky Holzken), inoltre, nei diretti, non è molto preciso. Gradisce gli scontri "fisici" ed accetta volentieri le bagarre. Assieme alla boxe, attribuisco a questa caratteristica un'altra debolezza di Ravy. Inoltre spesso, in fase d'attacco, tende ad abbassare il suo braccio dx, esponendosi non poco ad un attacco in arretramento da parte dell'avversario.


Punti di forza:


  • Aggressività
  • Gestione del ring
  • Potenza dei colpi

Punti di debolezza:

  • Aggressività
  • Boxe imprecisa
  • Ama fare bagarre
  • Espone il suo lato dx in avanzamento

Conclusioni:

Pur essendo un bell'atleta, ritengo che si troverà in serie difficoltà contro Giorgio, vista la chirurgica boxe e velocità d'esecuzione di quest'ultimo. Inoltre, considerando l'aggressività di Ravy, penso che il suo KO da parte di "The Doctor" sarà dietro l'angolo!

Una cosa è certa: ne vedremo delle belle!

Un saluto...
Ps: Se volete fare una Vs analisi, eccovi la Playlist di Ravy Brunow. Buona visione!

lunedì 28 marzo 2016

Da Dilettante a PRO INTERNAZIONALE: ecco come....



Tanti ragazzi, giovani promesse, aspiranti professionisti vorrebbero sapere COME riuscire o quanto meno "tentare" di divenire il nuovo GIORGIO PETROSYAN o BUAKAW BENCHAMEK ovvero la prossima star della Kick Boxing mondiale ed internazionale.

Come di certo tutti sappiamo, non è una strada semplice da percorrere...

Per raggiungere certi livelli, bisogna avere grande determinazione, umiltà, dedizione, fare tante rinunce, sacrifici, scelte, impiegare gran parte del proprio tempo alla preparazione, allenamento, meditazione, bisogna focalizzare l'obiettivo, perseguirlo e non ultimo, trovare una buona palestra ed un maestro che ti guidi nella formazione. 
Ma a volte, pur avendo tutte queste qualità, non si riesce a trovare la "strada giusta" per ottenere lo sbocco meritato a livello internazionale e capita di finire rinchiuso in una delle tante "sigle" di pseudo-federazioni internazionali e mondiali che promettono stelle e pianeti, gloria e successo, senza poi riuscire a donare nulla di più che qualche match in qualche nazione straniera, con minimi compensi, e poche soddisfazioni.


In Italia invece, c'è la FIGHT 1 che, grazie al contributo di Carlo Di Blasi, uno dei principali ed indiscussi promotori delle arti marziali e sport da combattimento nazionali ed internazionali, propone la loro "formula magica", la "Stars Way" o la "Way for Glory" e ci spiegano COME giocarsi una chance per raggiungere le stelle dell'olimpo negli sport da ring e gabbia.

Di seguito vi riportiamo quanto pubblicato di recente nel sito ufficiale della federazione per poter arrivare ad OKTAGON ed ai maggiori circuiti mondiali Professionistici.

FIGHT 1 LA STRADA PER IL SUCCESSO.

Da amatore a Oktagon: il percorso agonistico per i tesserati a Fight 1.

RING & GABBIA

Classe N-C-B: tornei istituzionali e gare OPEN in tutta Italia. Al termine del percorso gare si diventa classe A.

CLASSE A dilettanti
Partecipano ai campionati nazionali. I vincitori partecipano:
  • attività dilettanti;
  • muay thai: mondiali WMF e Europei WMF;
  • fight code rules: mondiali ISKA e mondiali K 1 world open;
  • MMA: mondiali WMMAA e europei WMMAA
  • savate: mondiali Fis e europei Fis e world combat games/Sport Accord.

ATTIVITÀ PRO
I classe A vincitori dei campionati nazionali, entrano nel rating direttamente con alto punteggio. Tutti gli altri classe A entrano nel rating nazionale PRO sulla base dei risultati precedenti.

  • Selezioni nazionali: tutti gli atleti nei rating partecipano alle selezioni nazionali di Oktagon, Thaiboxemania, Road to Bellator.

  • Fight code rules: i primi classificati nelle sfide e/o negli slam (tornei a 4) delle selezioni nazionali, entrano in Oktagon.

  • Muay thai: i primi classificati nelle sfide e/o negli slam (tornei a 4) delle selezioni nazionali entrano in Thaiboxemania.

  • MMA: i migliori classe A entrano nel torneo Road To Bellator USA.

ATTIVITÀ PRO INTERNAZIONALE
Tutti i migliori atleti dei rating PRO sono convocati, sulla base delle richieste, a disputare i titoli PRO europei e/o mondiali di ISKA – WMF PRO – WKU – WKN.
I primi 2 classificati dei rating sono convocati, sulla base delle richieste, ai gala Bellator Kickboxing, Glory World Series e Victory World Series.


ATTIVITÀ DILETTANTI
Contatto leggero.
Cinture gialle – arancio – verdi: tornei istituzionali regionali e nazionali.
Cinture blu – marroni – nere: tornei istituzionali regionali e nazionali.

I vincitori dei campionati nazionali cinture marroni – nere entrano in nazionale per:
ISKA: campionati mondiali
K 1: World Open campionati mondiali.
(Fonte: Fight 1)

Ora sai che è possibile quindi....
Cosa aspetti? Vieni a trovarci in una delle Ns palestre oppure contattaci...... Questa può essere la tua vera occasione!

sabato 26 marzo 2016

Teoria delle Sfere



Parte cruciale del combattimento, è certamente la DISTANZA tenuta tra due avversari. Essa è elemento fondamentale, poiché in funzione di essa, un atleta può subire o sferrare un attacco decisivo che ne può determinare il fallimento od il successo del combattimento. 
Essa varia continuamente durante il combattimento, accorciandosi od allungandosi in base ad un attacco/schivata/arretramento/difesa.
Nei novizi ai primi combattimenti, assume caratteristiche differenti in base all’attitudine del soggetto. In funzione di questa attitudine, possiamo distinguere generalmente due tipi di soggetti:


Soggetto AGGRESSIVO: Questo soggetto tende nei primi combattimenti ad accorciare rapidamente la distanza, (distanza in difetto) cercando di imporsi subito sull’avversario facendosi forte della propria aggressività, e senza badare al mantenimento della propria guardia, accettando di buon grado lo scambio di colpi con l’avversario a discapito della propria incolumità;


Soggetto TIMIDO/CAUTO: Questo soggetto, a differenza del precedente, tende ad allungare la distanza dal proprio avversario (distanza in eccesso), evitando quanto più possibile lo scontro, badando principalmente a chiudersi in guardia, fuggendo nei momenti di maggiore stress emotivo.

Per meglio comprendere le distanze ovvero la misura di combattimento, bisogna basarsi sulla "Teoria delle sfere":

La "Teoria delle Sfere" crea attorno al fighter una linea ovale immaginaria qui chiamata appunto "SFERA", che ne delimita la propria DISTANZA DI SICUREZZA. All’interno di essa, il fighter è al sicuro. Non appena questa sfera viene penetrata da un avversario,  si ci trova in una situazione di pericolo, ovvero esposti agli attacchi di colui che ha invaso la nostra sfera di sicurezza. Essa rappresenta anche il RAGGIO D’AZIONE del fighter.
L’ampiezza della sfera varia in base alle caratteristiche fisiche/atletiche/tecniche del fighter: Altezza/Velocità/Esperienza possono notevolmente aumentare o diminuire questa sfera.

Il fighter, durante le fasi del combattimento, dovrà mantenere quanto più possibile tale sfera "libera" da eventuali intrusi (Difesa), cercando contemporaneamente di penetrare quanto più volte la sfera del proprio avversario (Attacco). 
Esse vengono rappresentate con colori differenti a seconda se le sfere vengono invase (Rosso), se sono particolarmente distanti (Giallo) oppure se si sfiorano (Arancione).
In base al colore che assumono, le distanze possono essere suddivise in tre tipi: 
  • DISTANZA IN DIFETTO
  • DISTANZA IN ECCESSO
  • DISTANZA CORRETTA

La "Distanza in difetto", determina la fase del vero e proprio combattimento, ovvero il momento in cui i due fighters si scambiano i colpi, poiché entrambi sono a portata di braccia, gambe, gomiti, ginocchia. È il momento in cui le due SFERE si incrociano, entrando ognuna nella sfera dell’altro. È importante che questa distanza venga mantenuta nel minor tempo possibile qualora si ci trovi in situazione di "difesa", cercando di rientrare velocemente nella DISTANZA NEUTRA (di seguito descritto), mentre dovrebbe essere mantenuta quanto più tempo possibile in situazione di "attacco". Tale distanza è generalmente preferita dai fighters novizi "AGGRESSIVI";


La "Distanza in eccesso" è una distanza particolarmente ampia, ove i due fighters non posso in alcun modo toccarsi. Generalmente si ha una simile distanza, quando i due fighters non accettano il combattimento, ovvero entrambi non sono pronti a scambiare colpi con l’avversario, oppure la sia ha dal momento in cui un fighters batte in ritirata per fuggire dagli attacchi dell’avversario. Tale distanza è generalmente preferita dai fighters novizi "TIMIDI/CAUTI";


La "Distanza neutra" è la distanza giusta che bisogna mantenere durante tutto il combattimento. Qui, le sfere di sicurezza di entrambi i fighters, si sfiorano. A questa distanza, entrambi i fighters aumentano sensibilmente il livello di attenzione. La rapidità ed il tempo assumono una rilevanza importante. Tale distanza viene generalmente mantenuta da fighters esperti.

mercoledì 23 marzo 2016

Samsung Fit Gear: impressioni ed utilizzo

Oggi vi parlo di uno strumento che sto utilizzando da un po' di tempo,  ovvero il Samsung Fit Gear!

Trattasi di un ibrido tra uno Smartwatch ed un Fit Tracker.

Qui ovviamente non parlerò delle sue caratteristiche tecniche, poiché sul web vi sono tantissimi video che vi possono dare maggiori informazioni.
Vi parlerò piuttosto delle mie impressioni in qualità di maestro di Kickboxing, nonché come sportivo con attività media di 3/4 allenamenti settimanali.

In qualità di maestro, posso dirvi che, utilizzando il mio smartphone come dispositivo musicale collegato all'impianto della sala, risulta essere uno strumento molto comodo per controllare la musica a distanza potendo aumentare e diminuire il volume, mettere in pausa la musica, scegliere i brani eccetera. È presente ovviamente un timer, ed il cronometro per tenere il tempo durante le lezioni. Interessante sarebbe avere anche un programma che gestisca i work out, programmi tabata etc, ma al momento non è disponibile! 

Per quanto concerne invece la mia attività sportiva, lo trovo abbastanza buono tutto sommato. È comodo da portare al polso (quasi non si sente ). Tra le funzioni del Fit Gear, sono presenti però esclusivamente i seguenti esercizi: corsa, escursionismo, bicicletta, e camminata. Non è presente alcun tipo di esercizio per palestra, pesi, arti marziali eccetera. 
Io ho ovviato a questa mancanza selezionando, per i miei esercizi in sala attrezzi, la corsa: in questa maniera il Fit tiene conto dei battiti durante l'allenamento. Bisogna però fare attenzione a non cominciare con la cyclette per oltre 10 minuti, poiché il fit, se non avverte alcun tipo di movimento (e se siete sulla cyclette non lo avvertirà!) dopo 10 minuti si interrompe!
Ho notato inoltre, che i picchi (minima e massima) dei battiti cardiaci magari non sono proprio precisi, ma la media del battito cardiaco è abbastanza buono (ho confrontato la mia fascia cardio Polar con il Fit utilizzandoli contemporaneamente).

Per l'utente medio, direi che anche per loro è un buon dispositivo, poiché, oltre ad avere le funzioni di uno smartwatch (seppur ridotte), permette di tenere sotto controllo il numero dei passi che fatti giornalmente. Ritengo infatti questa funzione utile per una persona un pò sedentaria, perché credo possa stimolarlo a mantenersi comunque un po' più in forma  di quanto non faccia di solito. Infatti, tramite l'applicazione S Health in dotazione nei dispositivi Samsung e comunque scaricabile per gli altri dispositivi Android, si possono impostare degli obiettivi che ci permettono di monitorare la propria attività giornaliera. Infatti, anche solo facendo una camminata dal parcheggio sino al posto di lavoro, utilizzando le scale piuttosto che l'ascensore, scoprirete (verificando i dati del Fit), che si possono raggiungere traguardi interessanti.
Inoltre, sempre su S Health, si possono monitorare i pasti giornalieri per comprendere quante calorie assimiliamo e, fissando un determinato obiettivo quale per esempio perdere peso, mantenere il peso, o aumentare il peso, seguendo le calorie consigliate dall'applicazione, si riesce comunque ad ottenere un certo risultato. 
Un piccolo suggerimento: fissate l"Asticella" del vostro obiettivo un pò più in alto del voluto es: se pesate 84kg e volete arrivare a 79kg, impostate come obiettivo 77kg, così riuscirete più facilmente ad arrivare al Vs vero risultato ed a mantenerlo.

Fatemi sapere la vostra opinione od esperienza. 
Saluti

domenica 20 marzo 2016

Bullo in metropolitana sconfitto da MAZINGA Z

Una delle tante scene viste e riviste:
il "bulletto" di turno che fa il gradasso contro i più deboli ma.......

Ci troviamo in una metropolitana orientale, ed il giovanotto in questione, con noncuranza, mangia noccioline gettando a terra i gusci, sporcando ovviamente il vagone. I passeggeri ovviamente lo rimproverano, invitandolo più volte a non sporcare, ma lui, in quanto "macho" continua a mangiare e sporcare.
Sino a quando il primo non si innervosisce e tenta di reagire, ma il "macho" continua a fare il bulletto.
Poi, all'improvviso, dal fondo del vagone a volo dei suoi razzi. arriva MAZINGA Z guidato da un mini-Ryo che gliele suona di santa ragione!
Mi sa che il bullo ha ricevuto una grande lezione....

Atteggiamento "quasi" corretto durante una reale collutazione

Come insegno sempre ai miei allievi, l'unico posto dove si deve "dimostrare" qualcosa, è sul tatami o sul ring, e mai per strada!

"A meno che...."

Non siate davvero obbligati a difendervi, allora in quel caso, PICCHIATE DURO!
Nel video che segue, non ritengo sia una di queste situazioni, perché il tizio in questione (il ragazzo in tuta nera - Soggetto "A"), avrebbe tranquillamente potuto evitare una colluttazione fisica semplicemente andandosene via dal luogo in cui si trovava, e così non sarebbe incorso in alcun tipo di scontro.
Ciò non di meno, per motivi che non ci sono dati sapere, poiché il video parte nella fase leggermente successiva alla colluttazione verbale, il ragazzo decide di RIMANERE sul posto, evitando comunque sino alla fine di dover passare allo scontro "fisico" contro il tizio (uomo di colore - Soggetto "B") che lo sprona con fare minaccioso.
Ad ogni modo, come potete osservare, il Soggetto "A" non sta mai fermo: si muove in continuazione tenendo sempre sott'occhio il suo avversario, muovendosi a destra e sinistra, stando sempre sulle punte. Evita di trovarsi con le spalle al muro e cerca sempre di mettere qualcosa in mezzo fra se ed il Soggetto "B". 
Questo modo di fare, è sicuramente buono per:
  1. Comprendere se il soggetto "B" ha con se un'arma: infatti, continuando a girare, ha comunque fatto spazientire quest'ultimo, il quale, se avesse avuto con se un coltello o qualcosa del genere, lo avrebbe certamente tirato fuori;
  2. Tiene alla dovuta distanza (per eccesso) il soggetto "B" onde evitare di subire un attacco improvviso;
  3. Rimane sempre "in guardia", saltellando, con sinistra avanti, che usa più di una volta per calcolare e tenere la distanza, destro dietro pronto a sferrare un attacco.
Osserviamo invece il soggetto "B":
E' evidente che il tizio non sa nemmeno cosa voglia dire "sport da combattimento o arti marziali"(oltre forse ad essere ubriaco o fatto)! 
Avanza in maniera goffa, offrendo tutto il suo corpo al proprio avversario, faccia in avanti.....un disastro su tutta la linea! 
Infatti, al primo attacco sferrato dal soggetto "A", perde l'equilibrio (se si sta con i piedi paralleli contro un avversario, alla minima spinta di quest'ultimo, si cade), e le prende senza riuscire minimamente a difendersi.
Interessante notare come comunque, il soggetto "A", dopo qualche "carezzina amorevole", lascia la colluttazione e preferisce andarsene via, senza eccessivamente infierire sul balordo di turno.